Passa ai contenuti principali

INTER CAMPIONE D'ITALIA: IL 20 SCUDETTO raccontato dal nostro direttore

Pubblicato nell'edizione delle 13:30 del 23 aprile 2024

✏️L'EDITORIALE

Di Gianluca Scanu


Cari lettori...

Il sogno, la leggenda, l'ossessione, covata 3 anni da quello scudetto con Conte, tornato dopo 10 anni di oblio, ieri notte è diventato realtà: l'Inter ha vinto lo scudetto, il ventesimo nella sua storia gloriosa, quello che regala la seconda stella ai nerazzurri, consacrandoli al secondo posto nell'albo d'oro.

Lo scudetto più bello, conquistato nella sfida contro i più detestati rivali cittadini, conquistato dopo due anni conditi da cocenti amarezze.

Lo scudetto di cui tutti, nella buona o cattiva sorte, siamo stati tutti partecipi, dai tifosi più appassionati agli odiati rivali, passando per tutta l'Italia calcistica. Perché è assolutamente inevitabile che un appassionato di calcio non viva una notte così, che vinca la sua squadra o una sua rivale, più o meno sentita, Napoli l'anno scorso docet.

Il trionfo di ieri sera non è solo la celebrazione di un titolo, ma la consacrazione di un percorso iniziato dalle ceneri di Istanbul, merito di tutto un gruppo, unito fino alla fine. Dalla dirigenza, con Giuseppe Marotta che ci ha azzeccato ancora, ai giocatori in campo, passando per SuperSimo Inzaghi, ogni tassello ha contribuito a costruire questo successo.

Perché da quelle lacrime del 22 maggio 2022 e quelle successive di Istanbul c'è chi si è rialzato, ci ha creduto, ha lottato stringendo i denti e far fronte a quella paura che, in altri tempi è stata fatale.

Gli acquisti di Sommer, Bisseck, Pavard, Thuram e Frattesi non sono scommesse, affatto. Sono stati certezze: un portiere fenomenale, una difesa compatta anche nei momenti decisivi, cui spicca un Acerbi sbarra abbassata fenomenale; il centrocampo che, per certi versi, è tra i migliori d'Europa, dall'estro e la vena realizzativa di Dimarco alla grinta di Frattesi, dall'orgoglio di Chala alla conferma di Barella, passando per Asllani, Mkhitarian e il recente Buchanan che si cuciono uno scudetto meritato.

E che dire l'attacco? Lukaku se n'è andato nella bufera? Poco male. Come abbiamo visto, è nata una nuova coppia. La Thu-La. Il bomber argentino è capocannoniere, e questa volta non ha avuto il solito blackout invernale, ma si è confermato una punta di diamante, supportato da una roccia tanto attesa, conquistata e che si è confermata un colpo vincente.

La differenza con 3 anni fa è evidente. 3 anni fa si conquistava uno scudetto dopo 10 anni di vuoto assoluto, in uno stadio vuoto, in un silenzio surreale, in un'atmosfera surreale, sia di smobilitazione dell'Inter dovuta alla crisi di Zhang, sia di rivoluzione delle rivali, su tutti la Juventus che, tuttavia, archiviò poi il ciclo.

3 anni fa si contestava l'arrivo di Simone Inzaghi, le cessioni di Hakimi e Lukaku, il malore di Eriksen a Euro2021 che pose fine alla sua carriera interista, gli arrivi di Dzeko, Correa e Calhanoglu. Si è sfiorato invece l'obiettivo, 2 anni fa, ma mancava qualcosa.

Qualcosa come il tocco vincente, costituito da qualche top player in più, qualche stretta di denti in più, e soprattutto quella spinta che solo uno shock o una delusione cocente può darti.

Dall'inferno della pandemia alle stelle, Inter. E questo, vi dico subito, è solo l'inizio. Perché ora c'è la conferma che i nerazzurri sono nel pieno di un ciclo. E come ha affermato ieri Zanetti, non si vorrà certo smettere adesso.

Ci si penserà, tranquilli. Ora è il momento di godersi una pagina di storia calcistica, di cui si parlerà per anni, secoli, millenni, nella buona o cattiva sorte.

Commenti

Post popolari in questo blog

Mentalità vincente, Torres! Neoacquisti, colpi di mercato e il futuro in mano allo stadio

#D A L L A N O S T R A T E R R A La carica mostrata in occasione della serata di gala e nella prima parte di campionato: dalla verve dei neoacquisti al progetto stadio, potrebbe essere la volta buona? SASSARI Di Piergiuseppe Fiori I n un'annata che sarà di rivalsa, come più volte annunciato durante l'estate, mantenere le promesse è fondamentale. La Torres lo sa perfettamente, e tutto ciò che è stato annunciato, piano piano, prende forma: mente attiva nel mercato, progetto stadio nuovo in corso, e soprattutto un gruppo carico e concentrato, che dà tutto per portare a casa i 3 punti. Se pensiamo che mancano poco meno di due giorni alla chiusura ufficiale del mercato estivo e la società rossoblù sta ancora operando sul mercato (la prova sono i colpi last-minute), significa che la voglia di progettare l'annata in ogni minino dettaglio. Ogni reparto è stato imbottito di rinforzi e riserve, in particolare difesa e attacco, col primo la cui coperta era piuttosto corta (e ulteriorm

Ombre a San Siro, di quella sera: l'Inter vede le streghe

#SOTTOPROCESSO   INTER IN CRISI Gli spettri di una possibile annata stile 2022-2023 si abbattono sui nerazzurri: dopo il pareggio col Monza e la sconfitta di domenica sera nel derby MILANO A cura di Gianluca Scanu L a storia c'insegna che l'essere campioni d'Italia non vuol dire che la riconferma del livello top dell'annata precedente debba essere l'unico risultato esistente, vero. Se il bello del calcio è l'imprevedibilità, il ritorno alla vittoria del Milan in un derby che vedeva nuovamente favoriti i nerazzurri non è così tanto clamoroso (oltre che è un risultato meritato, visto il gioco espresso, soprattutto nel secondo tempo). Non si può sempre vincere il derby (anche se la Juventus ha smentito l'incipit del cinquantennale testo dei The Roker), vero. Ma non si nemmeno può perdere in un momento così importante, in cui serviva dare risposte dopo il pari di Monza e la prestazione più che ottima di Manchester, e soprattutto non si può perdere come è accadut

Serie D, Girone G: due punti tra Latte Dolce e Uri, la Lodigiani sbanca La Maddalena

  #DALLANOSTRATERRA   SERIE D Reazione d'orgoglio per l'Olbia, Latte Dolce e COS affette da pareggite; a La Maddalena clima plumbeo dopo la scomparsa di Piga, Perrotta condanna l'Ilva SASSARI Di Piergiuseppe Fiori Vincere, per le squadre sarde impegnate nel girone G della Serie D, è stata una boutade. L'unica squadra che coglie una soddisfazione, in questa domenica, è una sorpresa inaspettata. Quell'Olbia che, a Sassari, dopo il primo tempo sembrava condannata a un'altra domenica a 0 punti sul fondo della classifica, e che invece ha compiuto una rimonta fino a trovare il primo punto della giornata. Infliggendo la pareggite al Latte Dolce, la stessa pareggite che la COS Sarrabus conferma di avere dopo il match contro l'Atletico Uri. Unici due pareggi, in una giornata avara di vittorie accentuata dalla sconfitta dell'Ilvamaddalena, sconfitta in casa dalla Lodigiani.