Non accadeva dalla stagione 2002/2003: l'Aquila ne aprofitta per portarsi in testa
LAZIO
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1
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0
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BOLOGNA
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LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric, Luiz Felipe, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto (61' Parolo), Jony; Correa (74' Cataldi), Immobile (83' Caicedo). A disposizione: Proto, Guerrieri, Lukaku, Silva, Bastos, Vavro, A. Anderson, D. Anderson, Adekanye. Allenatore: Inzaghi
BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; Tomiyasu, Danilo (71' Skov Olsen), Bani, Denswil; Poli, Schouten (58' Sansone), Soriano; Orsolini (59' Santander), Palacio, Barrow. A disposizione: Da Costa, Sarr, Corbo, Dominguez, Medel, Baldursson, Juwara. Allenatore: Mihajlovic
NOTE: Ammoniti: Radu (L); Bani, Schouten, Danilo, Santander (B). Recupero: 1' e 5'
ROMA
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Stadio Olimpico
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Ce l'ha fatta. Si può dire soltanto questo, riferendosi alla Lazio di Inzaghi, che dopo 18 lunghissimi anni si è riportata in vetta solitaria nella classifica di Serie A (la cui ultima esperienza in tale posizione fu tra il 3 ed il 10 novembre 2002). Approfittandone degli stop di Inter e Juventus, rispettivamente con due ed una partita in meno, a causa delle norme di sicurezza decise dalla FIGC (di cui si discute dalla scorsa domenica, trovate il link qui: https://tribunasprint.blogspot.com/2020/02/il-coronavirus-terrorizza-il-nord.html), assaporano la via dello scudetto, cui la cui più recente volta fu il 14 maggio 2000 (ai danni della favoritissima Juventus, sconfitta a Perugia in un campo zuppo dalla pioggia), non trovando ostacoli nemmeno nell'outsider Bologna, in lotta per l'Europa League ed allenata dall'ex padrone di casa biancoceleste Mihailovic, che fece parte della squadra del treble italiano del 2000 insieme ad Alessandro Nesta, Simone Inzaghi, Karel Poborsky, Pavel Nedved e Giuseppe Signori.
Le urla sui social: "assurdo"
Alla notizia del rinvio del derby d'Italia, che avrebbe cambiato le sorti della vetta, e del regolare svolgimento del match dell'Olimpico, sui social si è scatenato il cosiddetto vespaio, con la frase tormentone "il campionato è falsato. A rispondere a questi toni è Igli Tare, che commenta a Sky Sport: "Adesso è inutile fare polemiche, purtroppo quello che sta accadendo è dovuto al virus che sta mettendo in ginocchio tutto il mondo, non solo l'Italia. Dobbiamo collaborare con chi prende decisioni e siamo i primi a rispettare queste scelte. Pensiamo al Bologna, vincendo andiamo primi. Parliamo di un grande possibilità e bisogna sfruttarla".
Non tutti, però, erano furiosi: la curva nord è stata educata e, in segno di rispetto, ha abbracciato il fedele ex Mihailovic sotto gli spalti, omaggiandolo con uno striscione che recita "Da sempre uomo coraggioso e spirito guerriero, nella tua battaglia più importante siamo al tuo fianco… Forza Sinisa". L'abbraccio è simbolico, in quanto la curva Nord è la stessa che ha visto più volte l'esultanza del serbo al momento dei gol in maglia biancoceleste, nell'epoca che fu.
La moviola: al Bologna non è concesso il gol
Due volte ci hanno tentato i rossoblù, e due volte il VAR ha sfumato i loro sogni di gloria. Ma gli episodi che andremo ad analizzare sono giusti, in quanto per due volte si trova un'unica parola: fuorigioco. Al 46', infatti, Denswil, su partenza fortissima, trova il gol dell'accorciamento con un'azione alla Lukaku, identica a quella che abbiamo visto giovedì sera contro il Ludogorets: corner per i felsinei, colpo di testa dell'inglese, respinta di Strakosha, tap-in del centrale con il volto e pallone sotto la traversa. Ma nell'atto di rimbalzare, il pallone ha toccato il braccio, quindi il gol è irregolare.
Ma se c'è una cosa che il Bologna non vuole fare, è arrendersi. Infatti, al 64' ritrova il gol, stavolta con Tomiyasu che, sfruttando un errore di Radu, effettua un tiro al volo, che termina nell'angolino basso dove Strakosha non può arrivare. Ma il tempo di esultare ed il gioco si ferma. Infatti, dopo un controllo al VAR, si nota che la posizione di Rodrigo Palacio, intento a fornire l'assist, era di pochi centimetri irregolare, quanto basta per annullare il gol.
Le urla sui social: "assurdo"
Alla notizia del rinvio del derby d'Italia, che avrebbe cambiato le sorti della vetta, e del regolare svolgimento del match dell'Olimpico, sui social si è scatenato il cosiddetto vespaio, con la frase tormentone "il campionato è falsato. A rispondere a questi toni è Igli Tare, che commenta a Sky Sport: "Adesso è inutile fare polemiche, purtroppo quello che sta accadendo è dovuto al virus che sta mettendo in ginocchio tutto il mondo, non solo l'Italia. Dobbiamo collaborare con chi prende decisioni e siamo i primi a rispettare queste scelte. Pensiamo al Bologna, vincendo andiamo primi. Parliamo di un grande possibilità e bisogna sfruttarla".
Non tutti, però, erano furiosi: la curva nord è stata educata e, in segno di rispetto, ha abbracciato il fedele ex Mihailovic sotto gli spalti, omaggiandolo con uno striscione che recita "Da sempre uomo coraggioso e spirito guerriero, nella tua battaglia più importante siamo al tuo fianco… Forza Sinisa". L'abbraccio è simbolico, in quanto la curva Nord è la stessa che ha visto più volte l'esultanza del serbo al momento dei gol in maglia biancoceleste, nell'epoca che fu.
La moviola: al Bologna non è concesso il gol
Due volte ci hanno tentato i rossoblù, e due volte il VAR ha sfumato i loro sogni di gloria. Ma gli episodi che andremo ad analizzare sono giusti, in quanto per due volte si trova un'unica parola: fuorigioco. Al 46', infatti, Denswil, su partenza fortissima, trova il gol dell'accorciamento con un'azione alla Lukaku, identica a quella che abbiamo visto giovedì sera contro il Ludogorets: corner per i felsinei, colpo di testa dell'inglese, respinta di Strakosha, tap-in del centrale con il volto e pallone sotto la traversa. Ma nell'atto di rimbalzare, il pallone ha toccato il braccio, quindi il gol è irregolare.
Ma se c'è una cosa che il Bologna non vuole fare, è arrendersi. Infatti, al 64' ritrova il gol, stavolta con Tomiyasu che, sfruttando un errore di Radu, effettua un tiro al volo, che termina nell'angolino basso dove Strakosha non può arrivare. Ma il tempo di esultare ed il gioco si ferma. Infatti, dopo un controllo al VAR, si nota che la posizione di Rodrigo Palacio, intento a fornire l'assist, era di pochi centimetri irregolare, quanto basta per annullare il gol.
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